Va’ dove ti porta il cuore. Il Global Happiness Council ha rilasciato pochi mesi fa il World Happiness Report 2018 , ovvero lo studio annuale che riporta quali sono i Paesi più felici del mondo.
Il network di accademici specializzati in psicologia, economia, pianificazione urbana, educazione civica, business e politica ha preso in esame 156 Stati, decretando la vittoria della Finlandia. Nonostante il clima poco mite, il “modello nordico” rimane un esempio virtuoso da seguire, come dimostrano anche le nazioni situate nelle 9 posizioni successive: Norvegia, Danimarca, Islanda, Svizzera, Paesi Bassi, Canada , Nuova Zelanda, Svezia e Australia.
Ma il World Happiness Report 2018 classifica anche 117 Paesi in relazione alla felicità dei loro immigrati. “Sebbene gli immigrati provengano da Paesi con livelli di felicità molto diversi, le loro valutazioni sulla qualità della vita riportate convergono verso quelle degli altri residenti nei loro nuovi Paesi”, ha affermato John Helliwell co-editore della ricerca. “Ne deriva che coloro che si trasferiscono nei Paesi più alti in classifica, guadagnano in felicità; mentre quelli che si trasferiscono nei luoghi presenti nelle ultime posizioni, vanno a perdere, pur mantenendo in parte la felicità del luogo di nascita”. A primeggiare è anche in questo caso Finlandia, considerata la patria degli immigrati più felici al mondo, seguita da Danimarca e Norvegia.
Il World Happiness Report 2018 sdogana anche il luogo comune secondo il quale denaro e felicità siano strettamente correlati. Il report mette in evidenza infatti come – sia nel caso di chi vuole trasferirsi all’estero , sia in quello dei “nativi” – la felicità dipenda da diverse caratteristiche del tessuto sociale che vanno ben al di là del reddito. Oltre a questo fattore infatti, risultano molto importanti l’aspettativa di vita, il sostegno sociale, la libertà, la fiducia e la generosità. Non a caso, i Paesi più felici non sono quelli più ricchi, ma quelli in grado di garantire una qualità della vita migliore, grazie ai giusti supporti sociali e istituzionali