Ci sono tante difficoltà da superare quando decidi di trasferirti, forse troppe. Ma quali sono quelle più insidiose e come superarle?
Intanto va detto che nessuno potrà offrire consiglio migliore di chi le conosce direttamente, essendoci già passato. Per questo abbiamo deciso che ci sono storie di expat che vale la pena di raccontare. Dalle esperienze di chi ha percorso i nostri stessi passi, si può imparare cosa non fare e cosa, invece, è indispensabile fare in un determinato modo.
Oggi vogliamo raccontarti la storia di Alessia* in Canada. Perché proprio la sua? Perché della storia di Alessia ci hanno colpito molte cose e quelle più importanti, secondo noi, sono la tenacia e la passione che hanno pervaso il suo perseguire gli obiettivi senza demordere e senza scoraggiarsi.
Ma partiamo dall’inizio, dalle motivazioni.
“Il mio obiettivo in Canada era di fare l’imprenditore, perché lavoravo già in modo autonomo in Italia, per clienti importanti”. Nel caso di Alessia l’orizzonte professionale era chiaro e consolidato da un’esperienza forte che poteva reggere la dura prova dalla contestualizzazione in una nuova realtà imprenditoriale.
Riguardo alle difficoltà affrontate, Alessia ci racconta 2 elementi di grave criticità.
“Il percorso per l’ottenimento del visto è durato ben 3 anni ed è stato anche più difficile per l’obbligo di tradurre tutti i documenti necessari in doppia lingua. Quello che mi ha aiutato a raggiungere il mio obiettivo è stato mantenere un buon rapporto con il referente locale e avere grande pazienza e costanza.”
L’altra grande difficoltà è stata il “culture shock”. Spesso si tende a minimizzare e invece la fase d’integrazione è il momento in cui devi imparare a respirare di nuovo. Questo processo attraversa non solo le parole, ma perfino l’accento stesso con cui si parla, oltre ai modi di fare e alle nuove abitudini. Non basta, quindi, conoscere le lingue, è fondamentale avere un “tutor locale”, un’agente immigrazione, cioè qualcuno che sappia darti supporto nella preparazione dei documenti e possa raccontarti il paese in cui ti stai trasferendo in maniera da farti evitare quelle ingenuità di cui potersi pentire. “Molte persone che si trasferiscono non fanno sopralluoghi senza capire quanto siano fondamentali, ti consentono di vedere e capire dove stai portando la tua vita.”
E tutti questi sforzi ne valgono la pena?
“Quando mi sono trasferita mi aspettavo di poter lanciare la mia azienda e avere una vita stabile e interessante. Penso di aver raggiunto tutti i traguardi che mi ero prefissata. Ho avuto la possibilità di comprare casa, creare aziende diverse e sono diventata una persona migliore”.
Per seguire i passi di Alessia dovrai dotarti di molta grinta ma, secondo noi, la sua storia aiuta a proiettarti nel progetto di trasferimento, combinando consapevolezza e chiarezza alle tue scelte. Progettare il proprio trasferimento significa dedicare tempo a costruirsi un piano e avere la capacità di chiedere aiuto a professionisti, come i colleghi che lavorano nelle nostre sedi nel mondo che, conoscendo il tessuto locale, sanno fornirti gli strumenti necessari a fare il tuo iter in discesa.
*Alessia Bosatra www.renderator.com